Un passo avanti verso la transizione energetica: inaugurato a Faenza l’impianto di teleriscaldamento di Enomondo

Con una potenza di 7,5 MW, la rete distribuisce acqua ad alta temperatura a case e imprese, tra cui la scuderia di Formula 1 Alpha Tauri

È stato inaugurato questa mattina a Faenza l’impianto di teleriscaldamento che produce calore a partire da un combustibile rinnovabile (gli scarti della filiera vitivinicola), riducendo così l’inquinamento e l’utilizzo di metano o altre fonti fossili. Il funzionamento dell’impianto è garantito dalla centrale termoelettrica alimentata a biomasse di proprietà di Enomondo in via Convertite 6.
«Oltre all’energia elettrica produciamo altresì energia termica - spiega Sergio Celotti, Amministratore Delegato di Enomondo -. Il grande vantaggio della rete di teleriscaldamento è che si produce energia in un’unica centrale termoelettrica utilizzando in prevalenza combustibili rinnovabili, pertanto ne derivano sia benefici ambientali che economici rispetto all’utilizzo di metano di origine fossile. Il nuovo impianto ci consente di destinare il vapore sia al funzionamento degli impianti interni allo stabilimento di Caviro Extra, che verso l’esterno, alle case e alle imprese adiacenti».

Il funzionamento dell’impianto
Attraverso gli scarti della filiera vitivinicola, tra cui le vinacce (derivanti dalla produzione del vino della filiera produttiva del Gruppo Caviro), gli sfalci e potature del verde pubblico raccolti presso lo stabilimento faentino Caviro Extra, la centrale produce vapore ad alta pressione e alta temperatura, che attraverso una turbina si trasforma in energia elettrica.
«Con una parte del vapore scaldiamo a 90 °C l’acqua che poi inviamo alla nuova infrastruttura, la rete di teleriscaldamento, composta da tubazioni che si estendono per 1200 metri, da via Convertite a via Murri, con una potenza di 7,5 megaWatt - spiega Lorenzo Valtieri, Responsabile Impianti di Enomondo -. Gli utenti che si allacciano a questa rete ricevono tramite scambiatori la nostra acqua calda, che usano per riscaldare gli ambienti. In tal modo è possibile abbandonare le caldaie a metano, con evidenti benefici per l’ambiente e ottenendo così un notevole risparmio in bolletta, oltre all’aspetto oggi particolarmente rilevante dell’indipendenza energetica dall’estero».
Le utenze sono dotate di contatori di ultima generazione, le letture sono disponibili in un portale web in tempo reale: gli utenti possono così tenere sotto controllo i consumi ed Enomondo riesce a monitorare le sottostazioni, così da intervenire in tempi rapidi in caso di anomalie.
Diversi utenti sono già allacciati: si tratta di locali industriali, attività artigianali, svariate utenze domestiche civili ed in particolare la scuderia di formula 1 Alpha Tauri, che ha la propria sede accanto a Caviro Extra ed Enomondo.
«La rete di teleriscaldamento è già in funzione: abbiamo erogato il primo kilowattora a novembre 2021, l’obiettivo era di fornire calore già nei mesi invernali - aggiunge Valtieri -. In particolare, l’allacciamento con Alpha Tauri è entrato a regime lo scorso dicembre, il che ha permesso all’azienda di evitare traversie legate alle forniture e ai costi dell’energia».

Le prospettive future
La sinergia instaurata con Alpha Tauri è particolarmente significativa perché dimostra come aziende completamente diverse per core business e processi aziendali, possano trovare terreni comuni di cooperazione e sviluppo nel campo della sostenibilità ambientale.
La fornitura di Alpha Tauri sfrutta circa 1,5 megawatt dei 7,5 disponibili, il che lascia aperte ampie prospettive di allacciamento.
«Per noi questo è un primo passo - stima Celotti -. stiamo collaudando un settore nuovo e di pubblica utilità, accumulando esperienza. Il futuro lascia presagire ampie possibilità, nel caso in cui ci fosse una volontà condivisa con l’ente pubblico di estendere la rete, che è stata predisposta proprio per essere ampliata. Le tubazioni hanno un costo importante, ammortizzabile solo nel lungo periodo. Ovviamente se in futuro riuscissimo a portare energia a edifici pubblici che hanno consumi elevati, come ad esempio la piscina comunale o l’ospedale, i vantaggi sarebbero evidenti sotto ogni aspetto» conclude.

Dichiarazioni istituzionali

Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna: «Questa operazione si inserisce in quella transizione ecologica indispensabile per il nostro Paese e indicata come priorità anche dal Pnrr. Oggi due soggetti all'apparenza lontani (Hera e Caviro nda) si uniscono per creare un'esperienza molto positiva, che va non solo a vantaggio loro, ma anche di altri attori molto importanti di questo territorio. Dimostra la capacità della nostra regione di saper fare squadra e di lavorare a beneficio delle comunità che lo abitano».

Massimo Isola, Sindaco di Faenza: «Nella storia di Enomondo troviamo risposte costruite grazie a intuizioni, coraggio, voglia di fare e di anticipare i tempi. In questo luogo, da un po' di anni, si anticipano i tempi: l’economia circolare e la transizione ecologica qui sono in cantiere da tanti anni. Oggi viviamo una fase di cambiamento, di movimento. Una fase delicata nella quale si richiede protagonismo a chi ha delle idee. Perché questo viaggio, questo cambiamento, ha bisogno di competenze che ci aiutino a viverlo in sicurezza. In questo luogo quell'ancoraggio lo possiamo avere e, insieme, costruire i progetti di cui abbiamo bisogno per esigenza concreta e di prospettiva».

Carlo Dalmonte, presidente Grupo Caviro: «Ecomondo è un esempio per il Gruppo Caviro, forse il più virtuoso. È una sintesi perfetta di capacità imprenditoriale, relazionale e politica. Oggi, l'augurio che faccio a questa società, è che lo spirito che sin dalla fondazione lo anima resti sempre lo stesso e che ispiri anche chi verrà dopo di noi. Per creare valore e ridistribuirlo».

Filippo Brandolini, presidente di Enomondo: «Di questi tempi si parla molto di transizione ecologica, di Green Deal, di decarbonizzazione. E l'inaugurazione di oggi ci dice quanto l'esperienza di Enomondo e di Caviro siano importanti per l’agenda politica.
Un filo conduttore accomuna queste due realtà: il forte radicamento con i territori d'origine a cui, con dedizione e impegno, restituiscono beni e servizi fondamentali. Oggi dalle biomasse vengono prodotti energia elettrica ma anche calore e vapore che oltre che per l’autoconsumo, dallo scorso novembre, vengono distribuiti anche a utenze esterne».


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