L’impianto di produzione ACFA di Enomondo viene alimentato dal sole. 500.000 kWh di energia grazie ai pannelli installati sul tetto.
La copertura del grande impianto dove Enomondo, società partecipata da Caviro Extra ed Herambiente, produce l’Ammendante Compostato da scarti della Filiera Agroalimentare (ACFA) è oggi interamente ricoperto di pannelli fotovoltaici che ne alimentano il funzionamento. La copertura in pannelli è stata realizzata tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 e dopo una fase di collaudo è entrata in esercizio dal 1° ottobre 2023. “L’impianto fotovoltaico copre l’intero capannone e misura circa 1 ha. Le stime prevedono che, a regime, produrrà annualmente circa 550.000 kWh di energia elettrica – spiega Lorenzo Valtieri, Technical Manager di Enomondo -. Questa energia consentirà il funzionamento di buona parte delle strumentazioni che sono necessarie per la produzione dell’ammendante. La quota eccedente di energia prodotta rispetto al consumo interno sarà ceduta alla rete nazionale, come avviene per il 55% dell’energia prodotta nello stabilimento faentino”.
L’energia è necessaria per il corretto funzionamento dell’impianto di trattamento dell’aria, il quale svolge un ruolo fondamentale nella purificazione dell’aria e nell’abbattimento delle emissioni odorigene generate dal processo di fermentazione aerobica.
Inoltre, essa è impiegata per alimentare l’impianto di vagliatura che seleziona e raffina il compost ottenuto durante il processo. “Il prodotto in uscita ha caratteristiche ottimali per l’utilizzo in agricoltura perché, una volta sparso sui campi, reintegra le sostanze organiche e i nutrienti necessari per la crescita e lo sviluppo delle piante – aggiunge Valtieri -. L’impianto dedicato all’ACFA è in grado di produrre tra le 40.000 e le 50.000 tonnellate all’anno, un volume importante che viene destinato agli agricoltori della zona e a quelli della filiera di Caviro”.
L’ACFA commercializzato con il marchio ECONAT® utilizza come base gli sfalci e le potature del verde pubblico conferite da Herambiente e il digestato agroalimentare prodotto dagli impianti di Caviro Extra dedicati alla produzione di biogas: “Grazie a queste due matrici sviluppiamo un processo di compostaggio che valorizza la sostanza organica, i nutrienti presenti nel digestato agroalimentare e lo strutturante derivante dal legno degli sfalci e potature” conclude il Responsabile.